Il futuro del lavoro non è solo una questione di tecnologia

Il Jobs Report 2025 mostra come il futuro del lavoro dipenda sempre più da competenze umane e formazione continua.

Il Jobs Report 2025 del World Economic Forum non dice che il lavoro stia scomparendo. Dice che sta cambiando. E che il cambiamento riguarda prima di tutto le competenze.

C’è un dato che colpisce più di altri: se la forza lavoro globale fosse composta da 100 persone, 59 avranno bisogno di formazione entro il 2030.

Non per cambiare mestiere. Ma per continuare a svolgerlo.

Il punto centrale, infatti, non è la tecnologia in sé. È il divario tra quello che il lavoro richiede e le competenze realmente disponibili.

Non a caso, per la maggior parte delle aziende, il principale ostacolo alla trasformazione non è l’adozione dell’AI. È il gap di competenze.

Il dato forse più controintuitivo riguarda le skill più richieste. La competenza considerata essenziale non è tecnica. È il pensiero analitico.

Seguono resilienza, flessibilità, leadership, capacità di influenzare e lavorare con gli altri. La tecnologia è indispensabile. Ma non è autosufficiente.

Uno strumento, per definizione, amplifica. La questione è sempre la stessa: che cosa amplifica?

Il lavoro di oggi richiede decisioni rapide, spesso in condizioni di incertezza. Richiede la capacità di leggere i contesti, valutare alternative, assumersi responsabilità.

Sono competenze che non si scaricano. Si costruiscono. Ed è qui che la formazione cambia natura.

In questo scenario, la formazione non può limitarsi a trasferire nozioni o aggiornare competenze tecniche. Deve fare qualcosa di più complesso.

Deve aiutare le persone a pensare meglio. A scegliere meglio. A usare strumenti sempre più potenti con consapevolezza e senso critico.

La formazione efficace non nasce dall’astrazione. Nasce dall’esperienza. Da chi il cambiamento lo vive ogni giorno nel lavoro reale.

Perché, in fondo, è così che funziona davvero: chi sa fare, insegna.

Il futuro del lavoro non è una contrapposizione tra persone e tecnologia. È una questione di equilibrio. Strumenti sempre più avanzati da una parte. Competenze solide e umane dall’altra.

E forse la domanda giusta non è quali competenze serviranno domani. Quelle sono già state elencate. La domanda è se stiamo creando oggi le condizioni perché le persone possano svilupparle davvero.

Perché il futuro, come spesso accade, non dipende dagli strumenti che abbiamo, ma da come scegliamo di usarli.

Fonte: Future of Jobs Report 2025 – World Economic Forum.Documento completo a questo link.